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A weekly consort of musick – violinismo italiano a Londra nella prima metà del ‘700

Pesaro
14 Ottobre 2023 alle 17:00
Museo nazionale Rossini

Karla Bocaz Muñoz, violino barocco

Domenico Cerasani, liuto e chitarra barocca

Susanna Piolanti, clavicembalo

Musiche di F. Geminiani (1687-1762), G. F. Haendel (1685-1759), F. Corbetta (1615 ca.-1681),

P. Castrucci (1679-1751), F. M. Veracini (1690-1768).

Il ricco panorama musicale di una Londra ormai diventata uno dei principali centri culturali dell’Europa durante la prima metà del settecento, si presenta come terreno fertile per i musicisti stranieri, soprattutto per i violinisti italiani, che vi trovarono ampie possibilità per la propria affermazione sia nell’ambito delle esibizioni che in quello della composizione e pubblicazione delle proprie musiche, agevolati dal longevo successo che ebbe in terre britanniche la musica di Arcangelo Corelli, il violinista e compositore italiano più influente tra il XVII e XVIII secolo, le cui composizioni erano divenute il modello per antonomasia della musica strumentale italiana.

Durante i primi decenni del Settecento l’Inghilterra vide l’arrivo di molti violinisti italiani che ostentarono il rapporto con il loro maestro: aver studiato con Corelli forniva automaticamente uno status superiore e rappresentava una garanzia di successo. Tra i primi a servirsi di queste favorevoli condizioni troviamo nomi meno noti come quello del cremonese Gasparo Visconti detto Gasperini arrivato nel 1702 o quello del romano Nicola Cosimi attivo a Londra tra il 1701 ed il 1705. Molto più emblematico è il caso dell’approdo in Inghilterra di due dei più grandi violinisti che diede allora l’Italia: Francesco Geminiani e Francesco Maria Veracini. Arrivati entrambi nel 1714, la loro intensa attività musicale fu decisiva per il progresso del violinismo italiano e secondo le testimonianze di Charles Burney, essi diedero conferma della sovranità del violino nei teatri e nei concerti della scena musicale londinese. Un altro violinista che seguì la strada già intrapresa dai compatrioti fu il romano Pietro Castrucci arrivato a Londra nel 1715, che oltre all’attività solistica e alle sue pubblicazioni, conquistò il posto di primo violino nell’orchestra del teatro dell’opera diretta da Georg Friedrich Handel esercitando questo ruolo per un ventennio.

Non solo i violinisti italiani fecero da ambasciatori del loro patrimonio musicale: è anche il caso di G. F. Haendel, il quale, avendo assorbito il gusto e lo spirito della musica italiana durante il suo soggiorno in Italia tra il 1706 ed il 1710, costituì uno dei principali eredi della scuola violinistica corelliana attraverso i suoi lavori strumentali e cameristici, in particolare modo con il suo repertorio violinistico. 4

In conclusione, questa generazione di musicisti esercitò un notevole influsso sulla scena musicale a Londra, ed il loro arrivo nella prima metà del Settecento contribuì enormemente allo sviluppo della musica su un piano esecutivo, compositivo e didattico, elevando il livello artistico della scena musicale londinese e influenzando considerevolmente l’evoluzione del repertorio violinistico in Inghilterra. Il programma proposto offre una breve panoramica alla scoperta di un repertorio  di grande rilevanza nella vita musicale della capitale britannica.

Contatti

Karla Alejandra Bocaz Munoz
info@karlabocaz.com

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